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Velàzquez. L’ombra della vita – La materia della pittura

Diego Velázquez

Velázquez è a Madrid, a Corte, da alcuni anni. È il pittore ufficiale del re e della famiglia reale. Un periodo della vita del grande pittore al centro dell’episodio “La materia della pittura”, per la serie “Velàzquez. L’ombra della vita” di Tomaso Montanari con la regia di Luca Criscenti, in onda venerdì 15 febbraio 2019, alle ore 21.15, su Rai5.

Il soggetto principale del pittore è Filippo IV, che ritrae molte volte, quasi a scandire il passaggio del tempo sul volto del sovrano. Lo aveva dipinto già da giovane, in diverse tele, in armatura, in piedi o a mezzo busto. Ora lo dipinge anche in tenuta da caccia, o a Fraga, in un memorabile ritratto del 1644 che si conserva a New York.

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Ormai Diego è il ritrattista più importante d’Europa, in molti si mettono in fila per avere un suo dipinto. Ma per suggellare questo primato ci vuole un nuovo viaggio in Italia, che l’artista affronta nel 1650. A Roma ha l’occasione di ritrarre l’uomo forse più importante del mondo, il papa, il temutissimo Innocenzo X Pamphilj.

Per mostrare la sua abilità e ottenere quella commissione, Velázquez decide di fare il ritratto del suo servo, Juan de Pareja, che viene esposto al Pantheon in modo solenne e fa molta impressione. Uno schiavo dipinto, ma vivo, più del modello reale. Juan de Pareja sarà affrancato dal proprio padrone, ma resterà nella bottega di Diego, divenendo suo fedele collaboratore e pittore egli stesso.

Il suo ritratto è un capolavoro, come lo è il Ritratto di Innocenzo X, dal cui volto emergere, in modo spietato, il carattere duro di un pontefice “brutto e cattivo”. Un papa che ha stregato Francis Bacon, che lo ha riprodotto molte volte, in forme diverse ed esasperate. Quello che fa impressione in quel ritratto, come in quelli del servo o del re, è questa straordinaria capacità di Velázquez di mettere a nudo il carattere dei suoi modelli, quasi di tirargli fuori l’anima e inchiodarla sulla tela.

Ma è impressionante anche il modo in cui Velázquez riesce a raggiungere il suo obiettivo, con quella pennellata densa e veloce, con quei grumi di pittura che hanno così profondamente colpito gli Impressionisti.

Un modo di dipingere evidente nelle poche prove di paesaggio, come i due deliziosi quadretti che ritraggono scorci dei giardini della romana Villa Medici, due tele che sembrano dipinte en plein air. Ma è decisivo anche nei ritratti di studio della famiglia reale, delle mogli e dei figli di Filippo IV: la regina Marianna, sua seconda moglie; la figlia grande, Maria Teresa, che andrà in sposa a Luigi XIV, il re Sole; l’ultimo nato, il piccolo Filippo Prospero, che morirà giovanissimo; e l’infanta Maria Teresa, che sposerà l’imperatore d’Austria e sarà di lì a poco la figura centrale del capolavoro di Diego Velázquez, Las Meninas.

Il programma è una produzione Land Comunicazioni, in collaborazione con Rai Cultura.

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