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Cesare Franchi detto il Pollino, a Perugia la mostra “Atomi e nuvole”

Cesare Franchi detto il Pollino, Assunzione della Vergine (particolare), ultimo quarto del XVI secolo, miniatura su pergamena, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia
Cesare Franchi detto il Pollino, Assunzione della Vergine (particolare), ultimo quarto del XVI secolo, miniatura su pergamena, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia

La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia dedica al miniatore perugino Cesare Franchi detto il Pollino la mostra “Atomi e nuvole“, aperta dal 13 aprile al 9 giugno 2019.

Raffinato artista cinquecentesco, Cesare Franchi dipinse le sue miniature con sorprendente minuziosità, realizzando nel piccolo formato scene molto elaborate e popolate da numerosissime figure.

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Per guardare questo microcosmo e poterne apprezzare ogni dettaglio, al visitatore vengono fornite delle lenti d’ingrandimento che gli consentono di prendere piena coscienza della straordinaria abilità di questo artista, soprannominato Pollino “per la sua poca vista”, dall’aggettivo latino pullus cioè scuro, conseguente allo sforzo visivo quotidiano impostogli dal suo lavoro.

La produzione miniaturistica dell’artista, a oggi nota, si compone di sole quindici opere, la maggior parte delle quali – otto – sono conservate in Umbria. Tra queste, quattro sono alla Galleria Nazionale dell’Umbria, due fanno parte del patrimonio della Biblioteca comunale Augusta di Perugia, una è conservata presso la Parrocchia di S. Agostino, una è a Spoleto e fa parte del ricco patrimonio della Fondazione Marignoli di Montecorona. Vi si aggiungono, infine, gli esemplari conservati al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia e alla British Library di Londra, riuniti a Perugia per l’occasione.

La mostra è finalizzata, dunque, da un lato a fare luce sull’artista perugino riunendo pressoché tutta la sua produzione miniaturistica conosciuta, e dall’altro rappresenta anche l’occasione per aprire una prospettiva di approfondimento e di confronto su un genere, quello della miniatura, che sul finire del Cinquecento conosce una rinnovata fortuna. Ne sono testimonianza alcune opere esposte in mostra eseguite da miniatori coevi al Pollino, come Francesco da Castello e un ignoto dai caratteri michelangioleschi, che permettono di inquadrare l’importante ruolo giocato da Perugia in questa specifica produzione artistica, a cui fu di sostegno, certamente, anche l’eccellente e prolifica attività di disegnatore del Franchi, evocata dai due disegni della Fondazione Marignoli e da uno proveniente da collezione privata.

A margine di questa iniziativa culturale la Galleria Nazionale ha pensato di dedicare al Pollino un breve profilo nella collana “I Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria”, edito da Aguaplano, che contiene testi di Livia Nocchi e Francesco Piagnani, mentre il volume monografico di studi sull’artista sarà pubblicato a breve a cura della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto per i tipi dell’Editoriale Umbra.

La mostra, il cui progetto scientifico è stato curato da un Comitato composto da Elena De Laurentiis, Duccio Marignoli, Marco Pierini, Simonetta Prosperi Valenti, Giovanna Sapori e Laura Teza, è realizzata con la collaborazione della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto, dell’Associazione Amici della Galleria Nazionale dell’Umbria e di Luxottica.

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