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La fotografie di Jimmy Katz in mostra a Perugia

Jimmy Katz, Jason Palmer © Jimmy Katz

La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ospita, dal 28 giugno al primo settembre 2019, la mostra di Jimmy Katz, pluripremiato fotografo dei più illustri musicisti jazz.

L’esposizione, dal titolo Closed Session by Jimmy Katz, raccoglie 100 immagini firmate dal grande fotografo americano.
Katz in oltre due decenni di attività ha immortalato sullo sfondo di New York i principali attori della scena jazz quali Cassandra Wilson, Herbie Hancock, Sonny Rollins, Keith Jarrett, Ornette Coleman, Chick Corea, Brad Mehldau, Pat Metheny e molti altri. In studio, nei club, nelle strade, al lavoro o a riposo, i musicisti sono ritratti nel loro aspetto più intimo, imitando di fatto il processo di improvvisazione del jazz stesso.

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“Lo stile che Jimmy Katz ha sviluppato negli anni è diventato un tratto distintivo nell’iconografia della fotografia jazz, paragonabile alla tonalità della tromba di Louis Armstrong o al suono del sax di John Coltrane”, afferma Michael Cuscuna, celebre produttore discografico e studioso di jazz.

La mostra, curata da Marco Pierini, è accompagnata da un catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.

Jimmy Katz nasce a New York nel 1957 e dopo la laurea lavora come alpinista, sciatore estremo e fotografo per riviste specializzate. Il suo interesse per il jazz nasce alla Carnegie Hall, dove, quando ha sedici anni, ascolta per la prima volta Thelonious Monk e Art Blakey. Da allora il jazz accompagna indelebilmente la sua vita, anche nei momenti più estremi, come una gelida notte in Perù passata ad ascoltare Coltrane nella speranza di non venire spazzato giù da una montagna (a un’altitudine di 6000 metri) insieme al suo compagno di spedizione. Nel 1991 lascia l’alpinismo e intraprende la carriera di fotografo. Torna a New York, dove inizia a fotografare musicisti jazz, lavorando per le maggiori etichette discografiche. Realizza le immagini per almeno trecento copertine di album, mentre le sue fotografie appaiono su numerose pubblicazioni specialistiche sul jazz, incluso JazzTimes. Per ben due volte, nel 2006 e nel 2011, è stato insignito dell’“Award for Excellence in Photography” dalla Jazz Journalist Association. Recentemente ha iniziato a lavorare anche come ingegnere del suono e video maker, soprattutto per registrazioni live nei jazz club di New York.

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