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Tir, un film di Alberto Fasulo su Rai5

Tir” è il film di Alberto Fasulo, che Rai Cultura propone lunedì 14 ottobre 2019 alle ore 22.15 su Rai5 per il ciclo “Nuovo Cinema Italia”.

In giro per le strade d’Europa, Branko, un ex professore di Rijeka, per guadagnare di più da alcuni mesi lavora come camionista per un’azienda italiana. L’uomo trascorre la maggior parte del suo tempo lontano da casa, a bordo di un camion, percorrendo il “Corridoio 5” per trasportare merci da un capo all’altro dell’Europa. Il suo è un universo fatto di autogrill, caselli, interporti e chilometri di asfalto. Sotto ai suoi occhi sfilano città e sconfinate varietà di paesaggi; la sua vita è segnata da incontri imprevisti, originali, spiazzanti, capaci di scardinare le aspettative dei rapporti e svelarci l’umanità nascosta dietro a una strana tribù di nomadi moderni: i camionisti.

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Nel ruolo del protagonista l’attore Branko Zavrsan, nel cast anche Lucka Pockja, Marijan Šestak.

«Ancor prima che un film su un camionista, Tir è un film su un paradosso: quello di un lavoro che ti porta a vivere lontano dalle persone care per cui, in fondo, stai lavorando – dichiara il regista Alberto Fasulo -. Il processo di scrittura è durato più di quattro anni. Durante questo tempo ho alternato fasi di ricerca sul campo ad altre in cui ci fermavamo a riflettere sul materiale raccolto, in una continua tensione creativa fra elementi di finzione e di documentario. Tutto questo mentre attorno a noi esplodeva una crisi senza precedenti, che definire solamente economica ormai suona riduttivo se non addirittura sbagliato. Ma più che fare un racconto sociologico mi interessava entrare sotto la pelle del mio personaggio e riprenderlo inun momento di crisi personale, in cui si vedesse obbligato a compiere una scelta non solo pratica, ma anche etica ed esistenziale. In questo senso, la mia ambizione è che il film possa essere letto come una metafora della vita contemporanea e lo considererò “riuscito” solo nella misura in cui saprà parlare a tutti coloro che vivono sulla propria pelle questo paradosso».

Vincitore Premio Solinas 2010 per la sceneggiatura e vincitore del Marc’Aurelio d’Oro come miglior film al Festival di Roma 2013.

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