“Meduse” è il titolo del film con Sarah Adler, Nikol Leidman, Gera Sandler, Noa Knoller, Ma-nenita De Latorre, che Rai Cultura propone martedì 25 febbraio 2020 alle ore 21.15 su Rai5.
Tre storie di donne alle prese con la realtà israeliana raccontate dalla coppia di scrittori Etgar Keret e Shira Geffen (marito e moglie nella vita) che per la prima volta siedono dietro la macchina da presa.
Meduse – La trama
A Tel Aviv si incrociano le storie di varie persone che cercano di cambiare la loro vita, ricominciando ad amare o riuscendo a ricordare o a dimenticare qualcuno o qualcosa.
Keren si rompe una gamba durante il suo ricevimento di nozze ed è costretta a cancellare la sua luna di miele nel Mar dei Caraibi. Nello stesso momento, Batya incontra sulla spiaggia una bambina che inizia a seguirla quasi fosse la sua ombra. La donna la prende sotto la sua ala protettrice e da quel momento la sua vita cambia radicalmente.
Joy, invece, è una donna filippina che lavora come cameriera nella casa di una donna anziana e severa. Senza volerlo, Joy riesce a far sì che la donna riesca a riavvicinarsi a sua figlia, con cui ha smesso di parlare da anni.
«In questo film, composto da diverse storie, il mare è l’elemento unificante, una specie d’inconscio collettivo, dove i nostri personaggi possono confrontarsi con loro stessi – affermano i registi Etgar Keret e Shira Geffen -. Le tre trame narrative del film funzionano dunque come le varie sfaccettature di uno stesso stato d’animo. Uno stato esistenziale fatto di solitudine e di desiderio insoddisfatto di comunicazione e di scambio affettivo. I nostri eroi hanno bisogno di un intermediario per esprimere e trasmettere i loro sentimenti. Malka abbraccia Joy, la domestica straniera, per toccare sua figlia Galia. Michaël scopre i desideri e le angosce di Keren, la sua giovane moglie, grazie alla lettera di suicidio scoperta vicino al corpo di una sconosciuta incontrata in un albergo. E Batya riesce a riallacciare i legami col suo passato attraverso una bambina ritrovata sulla spiaggia».
Caméra d’Or alla 46ma Semaine internationale de la Critique (Cannes 2007), dove si è aggiudicato anche il premio Sacd.