HomeMostre ed EventiGenova | Keith Haring, una mostra da non dimenticare

Genova | Keith Haring, una mostra da non dimenticare

Erano proprio i detenuti del carcere di Marassi a guidare i visitatori della mostra che si è tenuta sino al 28 maggio 2023 entro le mura dell’edificio penitenziario di Genova. Ed erano sempre loro a illustrare la vita e le opere di Keith Haring. L’iniziativa, inserita tra le attività culturali finalizzate al recupero dei reclusi della Casa Circondariale, ha avuto come corollario la realizzazione, affidata essa pure ad alcuni detenuti, di un murale di 12 metri per 6, ispirato allo stile dell’artista americano.

L’esposizione vera e propria presentava lungo le pareti del Teatro dell’Arca (una struttura tutta interna al carcere di Marassi, che ha acquistato negli anni una sua rinomanza, grazie a una serie di spettacoli di prestigio) 15 lavori di Haring provenienti tutti da una collezione privata.

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Lavori dove è assai agevole rinvenire i tratti stilistici distintivi dell’artista (rifiuto della prospettiva; accentuazione dei contorni e degli elementi di pura linearità; ricorso alle tinte uniformi, ai colori smaltati, o a quello che Giovanni Testori definiva un “felice ma inesorabile bianco e nero”), nonché il suo personale e riconoscibilissimo vocabolario visivo: le figurine ilari, stilizzate e bidimensionali, costantemente ai margini dell’astrazione, che hanno permeato di sé la scena artistica statunitense degli anni Ottanta, sino a divenire l’emblema di una controcultura metropolitana di cui si è nutrita un’intera generazione.

Morto a New York nel 1990 a soli 31 anni, Haring fu, nell’ultimo, straordinario decennio di una vita breve, ma intensa, ricca di incontri ed esperienze, il più creativo e osannato interprete della Graffiti Art, insieme a Jean-Michel Basquiat, di cui fu grande amico ed estimatore. Talento prolifico e versatile, impregnato di una vocazione “popolare” – nella sua attività si avverte il richiamo dell’estetica della Pop Art, dei fumetti, dei cartelloni pubblicitari –, Haring ebbe modo di collaborare con Andy Warhol e con Madonna. Si prestò alla confezione di affiche e pannelli a cui seppe conferire l’impronta del proprio personale e raffinato grafismo. In mostra erano esposti i manifesti ideati per la Lucky Strike, il Theater der Welt di Francoforte, l’American Music Festival, il Montreux Jazz Festival, ma anche per la galleria di Lucio Amelio di Napoli, dove Haring espose con successo nel 1983.

Luca e Nicola Rossello

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